Parmigiano Reggiano DOP 24 Mesi

12,9017,50 Iva inclusa

Il Parmigiano Reggiano è il formaggio italiano più imitato nel mondo, le cui origini risalgono al 12esimo secolo.

Formaggio a pasta dura DOP, prodotto con latte vaccino crudo, parzialmente scremato per affioramento, senza l’aggiunta di additivi.

Consigli d’uso

Il Parmigiano Reggiano stagionato dai 24 ai 30 mesi è eccellente con frutta disidratata (albicocche, fichi, uva sultanina, prugne).

Se volete gustare a pieno il Parmigiano Reggiano “stravecchio” stagionato 30-36 mesi, vi consigliamo di assaggiarlo in scaglie con qualche goccia di Aceto Balsamico di Modena e Reggio Emilia DOP.

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Descrizione

Parmigiano Reggiano 26 Mesi

Abbinamento Parmigiano Reggiano e frutta

Il Parmigiano più giovane si sposa in modo eccellente con la frutta fresca (come pere, mele, uva o fragole), mentre quello più stagionato è l’ideale con la frutta secca (noci, nocciole, fichi secchi).

Abbinamento Parmigiano Reggiano e miele

L’accostamento tra formaggio e miele avviene per concordanza o per contrapposizione. Si ha concordanza quando una caratteristica di un alimento si riscontra simile nel secondo che si intende abbinare, mentre si ha contrapposizione qualora una o più caratteristiche di un alimento contrastano frontalmente le caratteristiche del secondo. In entrambi i casi lo scopo è di rendere armoniosa la degustazione, evitando che un alimento prevalga sull’altro.
In generale, più il formaggio sarà fresco e poco stagionato, meno decisa sarà la sua struttura e più accentuata la sua tendenza dolce. È quindi probabile che un miele “leggero” si abbini bene a formaggi ad ampio spettro di intensità, mentre un miele aromatico sarà difficilmente accostabile ad un formaggio fresco.

Ecco alcuni tipi di mieli e i loro più comuni abbinamenti:
Miele d’ acacia: di consistenza piuttosto fluida, è caratterizzato da un profumo floreale e leggermente fruttato. Dal sapore dolce e vanigliato, con una leggerissima acidità.
Abbinamento: formaggi erborinati come il gorgonzola o a stagionatura media come pecorino romano, provolone e Toma piemontese.
Miele di castagno: profumo e sapore intensi, tendenzialmente amari e molto persistenti.
Abbinamento: formaggi a media stagionatura come Grana e Parmigiano, caprini stagionati e Asiago, ma anche caciotte, formaggio di fossa o Raschera DOP.
Miele di tiglio: caratterizzato da cristalli grossi e irregolari, presenta un profumo mentolato e balsamico. Fresco anche di sapore, in prevalenza dolce, ma con retrogusto leggermente agrumato e amaro.
Abbinamento: formaggio caprino, Bitto e Castelmagno.
Miele di agrumi: prodotto con i fiori di diverse piante come arancio, limone, cedro e mandarino; molto profumato e dal sapore piuttosto intenso, lievemente acidulo e con note floreali e fruttate.
Abbinamenti: pecorino semi-stagionato, ricotta di pecora e caciocavallo.
Miele di melata: scuro e di consistenza piuttosto densa, dal profumo intenso; presenta note che richiamano i profumi di verdura cotta e pomodori. Il sapore è intenso e persistente, con note lievemente salate e acidule.
Abbinamento: formaggi affumicati e formaggi a pasta semidura.
Miele di eucalipto: profumo pungente, sapore deciso con sentori di caramello.
Abbinamento: caciocavallo e Asiago pressato DOP.
Miele di lavanda: ricavato dall’omonimo fiore, ha un profumo gradevole e intenso. Il sapore è fruttato, con sentori che ricordano il frutto della passione, il fico e la mandorla.
Abbinamento: formaggi di capra, provola dolce e Montasio.

Un miele che si può proporre in abbinamento al Parmigiano Reggiano è il millefiori di montagna, ricco e strutturato, magari ottenuto dai prati grassi che sfiorano i castagneti, con note aromatiche di fienagione secca.

Abbinamento Parmigiano Reggiano e vino

Per quel che riguarda il vino, il Parmigiano Reggiano è valorizzato da diverse tipologie di vino a seconda dello stadio di maturazione.
Altro fattore determinante prima di scegliere il vino è capire quale utilizzo si farà del Parmigiano: lo consumeremo da solo in scaglie o cubetti, o grattugiato in abbinamento ad altre pietanze? Vini bianchi come Franciacorta e Vernaccia di San Gimignano sono perfetti quando si consuma il Parmigiano in scaglie, magari come aperitivo, ma anche se viene grattuggiato su primi piatti e zuppe.
Per quanto riguarda secondi piatti o carpacci di pesce o carne, in cui il Parmigiano viene accostato in sottili petali, i vini da prediligere sono i Rossi ben strutturati come Barbera e Montefalco.
In generale si consigliano a seconda dei momenti di consumo vini bianchi fruttati di corpo come la Ribolla Gialla del Collio, vini rossi frizzanti come il Lambrusco oppure i rossi di corpo come il Cortona Syrah.
Tra gli abbinamenti più particolari risulta interessante l’ unione col Primitivo di Manduria, che dà slancio al vino stesso.

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